Dopo la fine delle politiche di austerità e l’arrivo dei fondi PNRR, si pensava che la stagione dei tagli ai comuni fosse finalmente e definitivamente alle nostre spalle. Invece, grazie al lavoro parlamentare del nostro segretario regionale Emiliano Fossi, scopriamo che il Governo Meloni, non essendo capace di recuperare risorse dall’evasione fiscale o dalla tassazione dei grandi patrimoni, torna a colpire i comuni. E lo fa anche con una certa pavidità perché il decreto è già pronto ma, ovviamente pensando di passare inosservato, verrà firmato solo dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno. Ma c’è di più: i comuni più colpiti dai tagli sono quelli che finora sono stati più virtuosi a utilizzare le risorse del PNRR. Cioè, più sei bravo e efficiente nell’utilizzo dei fondi europei e più ti punisco. È proprio il governo del merito, non c’è che dire.
Le cifre che i nostri comuni perderanno da quest’anno, e nei prossimi cinque anni, sono in dettaglio:
- Livorno: 607.953,96 euro
- Rosignano Marittimo: 125.557,52 euro
- Cecina: 106.511,11 euro
- Castagneto Carducci: 60.499,01 euro
- Collesalvetti: 48.730,86 euro
- Bibbona: 19.744,39 euro
per un totale complessivo di 6 milioni e 350mila euro nei prossimi cinque anni.
In un momento in cui le povertà e il disagio sociale aumentano, ancora una volta le famiglie vengono lasciate da sole a affrontare le sfide della ripresa post-pandemica, dell’aumento del costo della vita e dell’inflazione: la destra al governo ha definanziato il fondo affitti e il fondo per la morosità incolpevole, mettendo a rischio sfratto 630 mila famiglie; ha abolito il reddito di cittadinanza e lasciato 400mila famiglie senza aiuti; ha tagliato 400 milioni del fondo per i disabili; stanno togliendo risorse vitali alla sanità pubblica, mettendo a rischio l’accesso gratuito alle cure per le persone più fragili.
Dopo tutto ciò, in questi giorni scopriamo che stanno impacchettando una ulteriore rasoiata di tagli ai comuni. Risorse che mancheranno per gli asili nido e le scuole, per il sostegno alle persone in difficoltà, per la manutenzione del territorio, per i servizi alla collettività.
Ovviamente non ci siamo dimenticati che, nonostante gli impegni del ministro Salvini, finora non sono arrivati i soldi per la Tirrenica e, giusto per ricordare i tagli già subiti, il territorio livornese sta ancora aspettando i 300 milioni di euro, destinati alle fondamentali connessioni infrastrutturali tra porto di Livorno, Interporto di Guasticce e reti ferroviarie, cancellati alla zitta a luglio scorso e, nonostante le promesse e le rassicurazioni di ministri e parlamentari della destra locale, mai più stanziati.
Siamo di fronte a decisioni scellerate che pagheranno i nostri cittadini e i nostri territori.
Il Segretario della Federazione del Partito Democratico di Livorno
Alessandro Franchi