Giovanni De Peppo, da politico navigato, prende una mia frase, che non è una dichiarazione organica sull’argomento ma estrapolata da un intervento molto più articolato sulla crisi che sta attraversando il Paese, e fa con essa esattamente ciò di cui mi accusa: tenta di trainare il movimento studentesco contro il progetto del nuovo ospedale.
Quanto ad onestà intellettuale non c’è confronto.
Il movimento studentesco non ha bisogno né di me né di De Peppo per sapere cosa pensare, ha dato ampie prove di maturità, non vuole essere strumentalizzato, ha posto alcuni problemi che vanno oltre i tagli della Gelmini e lo ha fatto andando a lezione la mattina a scuola e occupando, discutendo, il pomeriggio; gli studenti hanno utilizzato un’arma potentissima, pacifica ma disassante per il sistema: le lezioni in piazza. Credo che la politica debba fare uno sforzo per ascoltare e interloquire perché quello che si è palesato, contrariamente ai luoghi comuni, è un fortissimo senso civico, una soggettività civica che colma un vuoto della nostra comunità.