Riflessione a pochi giorni delle elezioni europee… è iniziata la settimana elettorale più attesa in Europa!
Tra il 6 e il 9 giugno quasi 360 milioni di persone, in 27 Paesi membri Ue si recheranno alle urne per le elezioni europee, per determinare la nuova composizione del Parlamento Ue.
Per un terzo degli Stati membri (Belgio, Bulgaria, Cipro, Germania, Irlanda, Italia, Malta, Romania e Ungheria) i partiti nazionali si giocano molto, sia per gli eurodeputati che saranno eletti a Bruxelles sia per chi guiderà le istituzioni sul territorio dopo le elezioni.
Parallelamente, in Italia andranno al voto quasi la metà dei comuni italiani (3.715 su 7.896). Si tratterà di una prima forte indicazione dell’andamento generale dei partiti dopo le elezioni nazionali del settembre 2022, pertanto l’attenzione sarà rivolta anche ai rapporti di forza ed agli equilibri interni.
Siamo alle battute finali di una stanca campagna elettorale che, in Italia, come in tanti altri paesi dell’Ue, hanno tutto il sapore di un referendum nazionale sul gradimento del governo di turno. Ma in ballo c’è molto di più!
C’è il desiderio, da parte della destra, di configurare un possibile campo unico tra tutti i partiti conservatori e di estrema destra a Bruxelles, così come proposto a distanza da Le Pen a Meloni il 26 maggio scorso, al fine di costruire un ”Europa delle nazioni” come somma di stati sovranisti.
Ma non era davvero quello lo scopo del Manifesto di Ventotene – che aveva come titolo originale “Per un’Europa libera e unita”, documento per la promozione dell’unità europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni nel 1941 durante il periodo di confino all’isola di Ventotene, perché oppositori del regime fascista. Il Manifesto propugnava l’unificazione di un’Europa federale che garantisse la pace e la sicurezza del continente, come strumento per realizzare l’unità internazionale.
Oggi la discussione sul futuro dell’Unione è aperta e vedrà come punto focale il bilanciamento tra i diritti individuali degli Stati e quelli dell’Unione nel suo complesso, alla quale l’attuale Trattato conferisce l’obiettivo di promuovere la pace e il benessere dei cittadini.
Il risultato delle prossime elezioni per il Parlamento europeo sarà fondamentale per proseguire le politiche di sviluppo sostenibile già avviate; pertanto sarà necessario attuare l’agenda 2030 per realizzare una transizione ecologica “giusta”; per una politica industriale coerente al fine di produrre un vantaggio competitivo per le imprese che operano in Europa; per contrastare le disuguaglianze e rafforzare la coesione territoriale; per attuare riforme per una maggiore integrazione europea; per ampliare la capacità di investimento pubblico e privato nell’UE; per prevenire conflitti e promuovere la Pace.
Da giorni e giorni il risultato dei partiti di destra ed estrema destra alle elezioni europee di giugno è diventato il tema centrale delle campagne elettorali di molti paesi dell’Unione Europea trascurando una reale discussione sulle politiche europee.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei… è la frase tipica delle nonne che ti segnalano che stai frequentando delle cattive compagnie, che stai prendendo una piega sbagliata.
Le amicizie politiche di una persona dicono molto sulla persona stessa e sui suoi obiettivi politici, infatti sarà portata a circondarsi di persone molto simili a lei sia per modi di fare che di pensiero.
Durante l’intervista del 26 maggio scorso, alla trasmissione In mezz’ora su Rai 3, Meloni ha detto che sarebbe interessata a far parte di una «maggioranza di centrodestra», ma anche di essere disposta ad allearsi con qualsiasi partito a patto che non sia di sinistra.
Prendiamo atto della dichiarazione…ma noi, a sinistra, l’Europa che vogliamo è un’Europa unita e federale, giusta, sociale, verde che lavori per un progetto di pace e di progresso, per ora e per i nostri figli e nipoti.
Margherita Pia
Segretaria Unione Comunale PD di Rosignano Marittimo
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